Quattordicesimo giorno: templi, lanterne e silenzi sospesi tra i cedri di Koyasan

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Che bello il lettone. Dopo una dormita rigenerante siamo pronti per un’altra avventura mistica. Metro, treno, paesini dispersi nei boschi, e si sale, si sale.I boschi diventano sempre più fitti, i paesi sempre più piccoli e affascinanti. Arriviamo alla funicolare, che in pochi minuti ci porta a circa 870 metri di altezza, fino alla stazione di Koyasan. Poi un ultimo autobus ci conduce finalmente al paese. Koyasan è uno dei luoghi più sacri del Giappone: un altopiano immerso tra i monti, cuore del buddhismo Shingon, fondato oltre 1.200 anni fa dal monaco Kukai. Qui ci sono decine di templi, scuole di meditazione, e soprattutto… un’energia diversa. Arriviamo in tarda mattinata, e ci fiondiamo in un localino vegano (qui praticamente tutti i ristoranti servono cucina vegetariana o vegana, per rispetto della vita). Noodles con tofu spaziali: lo piazzo al secondo posto nella mia classifica di vegani migliori di sempre, subito dopo quello in Vietnam! Passeggiamo lungo la strada principale: templi, torii, piccole botteghe sacre, locali che sembrano sospesi nel tempo. Aria di montagna, aria di magia. Poi si arriva a lui: l’Okunoin, il cimitero più grande e antico del Giappone. Più di due chilometri di sentieri tra cedri altissimi e tombe millenarie, ricoperte di muschio, pietra e tempo. Alcune sono così antiche che sembrano essersi fuse con la corteccia dei cedri stessi, come se natura e memoria si fossero abbracciate per sempre.

Un luogo sacro, bellissimo e potente.

Tra le tombe, tante statue Jizō, con bavaglini e cappellini rossi: sono i protettori dei bambini e delle anime perdute. Nonostante l’atmosfera, non si sente morte, ma vita. Una presenza continua e rassicurante.In fondo al percorso si arriva al Mausoleo di Kobo Daishi, dove si dice che il fondatore del buddhismo Shingon sia ancora vivo in meditazione eterna. Il tempio è in restauro, ma riusciamo a seguire i pellegrini sul retro: candela, incenso, monetina, e sutra cantati con voce profonda. Rimaniamo lì, immobili, rapiti da quel suono sacro. Per il rientro scegliamo l’altro lato del cimitero, più moderno e… sorprendente: tombe commissionate da grandi aziende giapponesi, come Toyota o Nissan, e monumenti dalle forme assurde: tazze di caffè, animali, razzi spaziali. Una parte surreale ma incredibilmente giapponese.

Io fremo per il check-in: oggi si dorme in un shukubo, un tempio che accoglie i pellegrini. Ci accoglie un giovane monaco, ci spiega come usare il sento, che la cena è alle 17:30, la meditazione alle 6:30, e che i portoni chiudono alle 21. Precisi. Attraversiamo una vetrata che affaccia su un giardino zen con laghetto, e… ci manca il fiato dalla bellezza. Entriamo nella nostra camera e sfogliamo il libretto delle regole: “Fate un bagno caldo per purificare mente e corpo prima della cena.” Qui non esistono docce private: si usa il sento, il bagno pubblico tradizionale giapponese, dove ci si lava benissimo prima e poi ci si immerge nell’acqua calda condivisa (la differenza con l’onsen è che non è termale). Detto, fatto. L’acqua ci toglie via la stanchezza, anche quella mentale. Poi ci sediamo davanti al giardino.

Silenzio totale.

Osserviamo il polline fluttuare nell’aria come nuvole leggere, ascoltiamo il vento tra le foglie, le sfumature del verde. Il tempo si sospende. E anche noi. Forse, anche questo è meditare. La cena viene servita in una sala decorata con disegni e foglia d’oro. È una tipica cena dei monaci: si chiama shōjin ryōri, ed è tutta vegetale, preparata con ingredienti locali e di stagione, cucinata senza sprechi né violenza. Semplice, bellissima, nutriente anche per lo spirito.

Alle 20, con ancora un po’ di tempo prima che chiudano i portoni, decido di tornare al cimitero. (Denny era perplesso perché non ama molto la natura al buio, ma poi si convince.) Vederlo di notte, con le lanterne accese che illuminano la via, è un’esperienza unica. Non fa paura. Anzi, è ancora più incantato, ancora più vivo. Rientriamo. Ci buttiamo nei nostri futon. Sono le 20:30. Domani la sveglia sarà all’alba, per qualcosa di incredibile.

Trenino in mezzo ai boschi

Girando per Koyasan

Piatto vegano con tofu

Girando per Koyasan

Templi di Koyasan

Templi di Koyasan

cimitero di Okunoin

cimitero di Okunoin

Denny lascia una monetina

cimitero di Okunoin

cimitero di Okunoin

cimitero di Okunoin

cimitero di Okunoin

cimitero di Okunoin

La nostra stanza

L’altarino in camera

Giardino zen del nostro tempio

Giardino interno del nostro tempio

Denny in meditazione

La cena

Tetti

Entrata illuminata del cimitero

Tomba missile

Tomba tazzina di caffè

Cimitero di notte