Hoi An e la magia delle lanterne

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Prendiamo il treno con la cuccetta di lusso, che di lusso non ha nemmeno le maniglie. Denny rimane impressionato e si veste per paura di prendersi qualche malattia…(esagerato), ma dice che anche questa è una bella esperienza da fare.

Tutto sommato abbiamo pure dormito bene.

(Buon anno del gatto a tutti)

La sveglia è stata la musica tecno vietnamita sparata nel treno con paesaggio sull’oceano e la giungla.

Io adoro i treni e cerco in ogni paese visitato di prenderne uno.

Arrivati ad Hoi An ci siamo fiondati in doccia per toglierci la sensazione del treno, dopodiché abbiamo fatto un giro nella Hoi An vecchia e siamo stati catapultati in un mondo magico; un meltin pot tra Vietnam, Cina e Giappone. Milioni di turisti (crediamo la maggior parte coreani e vietnamiti) invadono le strade, profumi di street food in ogni angolo della città, piccoli bar e negozietti, lanterne appese ovunque, una mostra fotografica, il fiume, il ponte giapponese, i templi cinesi, le siure con la frutta, i cinesi che scrivono pergamene, le case antiche colorate…

Wow, siamo affascinati da questo posto.

Tempo due minuti e abbiamo già assaggiato tre finger food da strada.

Ci fermiamo in un baretto a bere una “bia” vietnamita e restiamo a guardare questo mondo incredibile che si muove intorno a noi.

Continuiamo il nostro giro lasciando una donazione al tempio per la ristrutturazione (molti locali e negozi sono chiusi perché è il primo dell’anno) e (ovviamente) ci fiondiamo nell’unico locale senza turisti occidentali per mangiare due piatti tipici.

Fa un caldo-umido atroce e dopo un’altra passeggiata decidiamo di fermarci a bere un caffè.

Scegliamo un posto a caso, ma che forse,in qualche modo, ci ha chiamati perché entriamo in un locale gestito da sordomuti e persone disabili.

Il silenzio più totale.

Per ordinare si usano carta e penna e dei piccoli blocchi di legno dove c’è già scritto: thank you, ice, bill, water etc.

Il posto è magnifico, sono specializzati in thè e caffè. Usano delle mise en place incredibilmente belle; decidiamo di prendere un classico caffè vietnamita e una degustazione di caffè.

Ci innamoriamo del metodo, delle tazze e del caffè e finito di degustare facciamo spese pazze per portare a casa questo bellissimo ricordo sapendo di aver aiutato una comunità comunque più emarginata.

È quasi sera e decidiamo di andare a rinfrescarci sapendo che ci aspetta qualcosa di magico la sera.

Dopo il tramonto Hoi An si trasforma nella città delle lanterne sul fiume. Centinaia di barche con lanterne scorrono sul fiume e a riva i passanti donano al fiume una lanterna accesa esprimendo un desiderio.

Uno spettacolo da vedere, ma conoscendoci, saprete già che il nostro primo pensiero è stato: figata, ma cazzo, tutti sti rifiuti vengono lasciati lì nel fiume… quindi decidiamo di non “aderire” a questo rito ma restiamo a guardare.

Finiamo con una cenetta che scopriamo costare più del normale perché qui è usanza ci sia un supplemento (per qualsiasi cosa dal ristorante al noleggio del scooter) durante il Tet.

Passeggiando nelle viuzze buie tra le case dei local che cantano al karaoke con microfoni e impianti stereo (che manco na discoteca) ritorniamo nella nostra homestay per una bella dormita.

Denny in treno Ninh Bin a Da Nang

Street food Hoi An

Hoi An

Ponte giapponese di Hoi An

Venditrice Hoi An

Involtini da fare tipici di Hoi An

Famose lanterne di Hoi An

Tempio

Scorci

Caffè vietnamita

Al caffè dei sordomuti

Tempio cinese

Le lanterne di notte sul fiume